Popoli dal mondo. I Toraja dell’Indonesia.
Il popolo Toraja vive in Indonesia sull’isola Sulawesi in una zona interna chiamata Tana Toraja.
Una leggenda dice che i Toraja provengono dalla Cambogia. Dispersi in mare durante una tempesta naufragarono in Indonesia con le barche distrutte. Non potendo più tornare a casa utilizzarono le barche come tetti per le nuove straordinarie abitazioni.
Le curiose abitazioni dei Toraja
Infatti le case Toraja, i tongkonan, hanno un curioso tetto sovradimensionato la cui forma ricorda una barca. Il tetto è di norma costruito in bambù a forma di sella, progettato per resistere alla forza delle piogge e dei venti durante la stagione dei monsoni. Le abitazioni sono poste su pali di legno per difendersi da roditori e serpenti. Sono costruite su tre livelli, un abbaino per le cose preziose della famiglia, un piano abitabile e una zona a terra aperta per le galline e per lavorare.
Il termine "tongkonan" deriva da una parola Torajan che significa "sedersi", enfatizzando il fatto che la casa non è semplicemente un riparo dagli agenti atmosferici, ma anche un luogo in cui la famiglia può riunirsi sia fisicamente sia spiritualmente tra le varie generazioni. Le pareti esterne e gli abbaini sono spesso decorati con sculture e dipinti privilegiando disegni geometrici a motivi circolari in rosso, giallo, bianco e nero. Alcune famiglie nobili hanno scolpita sulla casa una testa di bufalo. Le case tongkonan sono costruite una accanto all’altra con di fronte file di costruzioni simili di dimensioni più ridotte, i granai di riso.
Riti funebri ancestrali
Oltre alle singolari abitazioni sono anche i riti funebri ad attirare i viaggiatori in questo remoto angolo di mondo. L’isolamento in cui ha vissuto il popolo Toraja ha contribuito a preservare antiche tradizioni animiste che consistono nella venerazione degli antenati e nella pratica di alcuni rituali. Secondo il culto Aluk Ta Dolo l’universo si suddivide in un mondo sotterraneo o dei morti, nel modo superiore o paradiso e nel mondo terrestre abitato dagli uomini. La morte è vista dai Toraja come un processo graduale, la persone è definita “addormentata” e muore ufficialmente quando viene fatto il funerale.
Il funerale può avvenire anche a distanza di mesi o di anni dalla morte dato che la famiglia deve mettere a disposizione una notevole somma di denaro per i rituali. Il rito funebre consente all’anima del defunto di raggiungere la Puya o mondo superiore, dove l’anima può continuare a svolgere la vita di prima con i doni offerti durante la cerimonia. Le anime sfortunate che non riescono a raggiungere la Puya perché la famiglia non è riuscita a pagare il funerale si trasformeranno in spiriti malvagi che minacciano i vivi. I riti funebri hanno quindi un ruolo fondamentale per mantenere l’armonia di tre mondi.
La cerimonia del Rambo Solo
Una volta all’anno nei villaggi dell’area si tiene il Rambu Solo, una grande cerimonia funeraria che può durare dai 2 giorni alle 2 settimane che comprende canti, danze, combattimenti tra galli e sacrificio degli animali. Quando il funerale ha inizio il corpo viene portato fuori di casa e il suo spirito si trasforma in un’ombra nera. Nel momento in cui vengono sacrificati i bufali o i maiali l’ombra nea si dirige nel regno della Puya. Il corpo del defunto viene posto in un abara a forma di tongkoran e portato nella tomba di famiglia posta su una rupe inaccessibile provvista di un piccolo balcone scavato nella roccia dove vengono poste delle statuette di legno che rappresentano la persone morta.
Per saperne di più sul popolo Toraja:
Leggi l’articolo I tetti a sella e le architetture ancestrali dei primi architetti dell’isola Sulawesi
Visita una vera casa tongkoran su Google Earth, la casa di Marla