Breve storia dell'embargo di Cuba

 

Il 10 Marzo 1952 alla vigilia delle elezioni, con l’appoggio di importanti famiglie che producevano zucchero e il bene placido delle Autorità Usa, il sergente Fulgencio Batista con il Colpo di Stato prende il potere a Cuba e instaura una feroce dittatura eliminando fisicamente ogni forma di dissenso.

Negli anni a seguire sotto la guida di alcuni rivoluzionari in cui si distingue un giovane studente universitario di nome Fidel Castro e a cui si aggiungerà più tardi Ernesto Guevara, vengono organizzate azioni armate contro Batista che però falliscono e vengono soffocate nel sangue.

Il malcontento è diffuso tra la popolazione a causa delle difficili condizioni di vita e della dilagante  corruzione,  Fidel Castro insieme al fratello Raul, a Camilo Cienfuegos e ad Ernesto Guevara detto il Che rientrano clandestinamente a Cuba e dalla Sierra Madre organizzano un movimento rivoluzionario sempre più forte intraprendendo alcune vittoriose  incursioni armate contro l’Esercito.  

La notte tra il 31 Dicembre 1958 e il 1 Gennaio 1959 il dittatore Fulgencio Batista insieme ai suoi fedeli seguaci fuggono a bordo di aerei carichi di valori alla volta di Santo Domingo. Nel  corso del 1959 si instaura a Cuba il nuovo Governo Rivoluzionario che immediatamente vara una riforma agraria che nazionalizza tutti i grandi possedimenti terrieri con superficie superiore a 400 ettari, espropria i capitali delle società straniere a Cuba, riconosce il governo della Cina Popolare e stipula contratti commerciali con l’Urss. Gli Usa reagiscono rompendo le relazioni diplomatiche con Cuba, cessano di importare zucchero dall’isola e di esportare verso questa Nazione molti beni che fino ad un anno prima costituivano i 2/3 del totale delle importazioni estere di Cuba.

Negli anni a seguire le relazioni tra Cuba e Usa diventano sempre più tese, accadono alcuni e gravi episodi che influenzano la geopolitica nel pieno della Guerra Fredda tra i 2 blocchi contrapposti. Nel 1962 J.F. Kennedy decretò l’embargo totale del commercio tra Usa e Cuba. Sono trascorsi ormai 60 anni, la minaccia militare e politica di Cuba verso gli Usa non rappresenta ormai alcun pericolo, l’Urss che fino verso la fine degli anni 80 forniva a Cuba tutto ciò che era necessario alla sopravvivenza del governo rivoluzionario di Fidel Castro si è sgretolata con la conseguente fine della Guerra Fredda  e la caduta del Muro di Berlino, cessando da un giorno all’altro di inviare armi, denaro e rifornimenti a Cuba. Ma il “Bloqueo” così come viene chiamato l’embargo sull’isola continua ed è stato addirittura rafforzato negli anni 90 sotto la presidenza alla Casa Bianca di George Bush e di Bill Clinton, limitando le operazioni commerciali di altri Paesi con Cuba e disponendo il blocco di visti Usa a chiunque tragga beneficio di tali operazioni e di beni confiscati a Cuba dopo il 1959. Permette inoltre ai cittadini Usa di origine cubana di citare in giudizio nei tribunali Usa cittadini cubani che hanno confiscato le loro proprietà anche se di fatto un cittadino cubano residente a cuba non cade sotto la giurisdizione  Usa. Con Barak Obama Presidente  arrivano  finalmente segnali distensivi, nel 2015 sono riprese le relazioni diplomatiche tra i 2 Paesi, è stata riaperta l’ambasciata americana all’Avana e allentate alcune  restrizioni e sanzioni nei confronti di Cuba ripristinando tra l’altro i voli commerciali tra i 2 Paesi. Poi con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca tra il 2019 e il 2021 Cuba viene inserita nell’elenco dei Paesi che secondo gli Usa patrocinano il terrorismo internazionale, viene rafforzato nuovamente l’embargo con ben 240 misure oltremodo aspre e del tutto ingiustificate che hanno sanzionato in modo illegittimo  27 compagnie, 54 navi, 3 persone nessuno delle quali di nazionalità statunitense ne soggetto alla giurisdizione  Usa che hanno osato fare scambi commerciali con Cuba vendendo e trasportando  merci vietate dall’embargo Usa !!!

Dal 1992 fino ad oggi l’Onu per ben 29 volte si è pronunciata a favore della cessazione da parte degli Usa dell’embargo verso Cuba, l’ultima delle quali il 23 Giugno 2021 l’Assemblea Onu ha ratificato che l’embargo Usa contro Cuba è illegale e che deve cessare. Nella votazione dell’Assemblea Onu del 2021 si sono contati 184 voti a favore della fine dell’embargo, 3 astensioni (Colombia, Ucraina, Emirati Arabi Uniti), 2 voti contrari : Stati Uniti d’America e Israele.

I 60 anni di embargo degli Usa contro Cuba hanno avuto un effetto soffocante sulla economia cubana e un forte impatto sulle condizioni di vita della popolazione. A  fasi alterne Cuba è riuscita in parte e  solo marginalmente a smorzare il tentativo Usa di strangolare completamente il Paese in virtù dell’aiuto di Paesi socialisti come l’Urss e il Venezuela che per ragioni diverse avevano interesse a sfidare gli Usa e il Bloqueo. Le conseguenze dell’embargo imposto dagli Usa hanno colpito  tutti i settori dell’economia cubana, per esempio : l’agricoltura, il sistema dei trasporti che è molto arretrato, la tecnologia e le risorse informatiche; tutto ciò penalizza fortemente la vita della popolazione locale.

In questi ultimi anni gli investimenti stranieri nel settore turistico hanno dato una boccata di ossigeno all’economia locale ma il 2020 e buona parte del 2021 a causa dell’emergenza covid-19 le presenze turistiche si sono ridotte in modo drastico, registrando una graduale e lenta ripresa solo a partire dagli ultimi mesi del 2021 grazie anche al successo della Campagna Vaccinale del Governo Cubano che ha messo a punto tramite l’efficiente Istituto Vaccinale Finlay, 2 efficaci vaccini proteici somministrati ad oltre il 95% della popolazione a partire dai 2 anni in su con ottimi risultati sulla diffusione del contagio e sulle conseguenze cliniche dei contagiati.

Le recenti proteste dei giovani nelle città cubane provate anche dall’aggravarsi della crisi economica causata dalle recenti restrizioni dell’embargo e dall’emergenza covid-19, ha messo in evidenza tutte le lacune di un Governo che basa ancora le sue leggi e regole su un progetto rivoluzionario non più al passo con i tempi e che ha dovuto confrontarsi per molto tempo con l’odio della politica Usa e sopravvivere fino ad oggi ai continui tentativi da parte degli Usa di fare cadere il Governo.

Cuba non è certo un esempio di democrazia perfetta ed è necessario un importante progetto di ammodernamento della visione politica e della macchina burocratica che deve lasciare spazio  al dibattito con una sana opposizione  e pensare soprattutto al futuro dei giovani. Cuba ha davanti a sé sfide importanti per affrontare il futuro. Gli ideali della rivoluzione cubana però non vanno tutti ripudiati sposando appieno il modello liberista che ha mostrato a sua volta importanti limiti e forti contraddizioni. Non sarà facile rinnovarsi trovando il giusto equilibrio e il proprio posto in mondo sempre più competitivo e connesso…. ma per prima cosa è necessario imporre la fine di questo embargo  ingiusto, insulso  che grava da troppo tempo sulla vita dei cubani.

 
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