Laos: etnie

 

Popoli e culture

In Laos si trovano più di 100 etnie che si differenziano tra loro per cultura, tradizioni, lingua e a volte per la religione. Considerato che la maggior parte della popolazione vive ancora oggi nelle zone rurali raggruppandosi in piccoli e medi villaggi, è molto difficile osservare e classificare tutte i diversi popoli.

Gli abitanti del Laos amano suddividersi in quattro gruppi etnici, a seconda dell’altitudine dove sono soliti costruire i loro villaggi:

Lao Loum

I Lao Loum (“Lao bassi”) rappresentano circa il 50% degli abitanti del Laos, sono popoli di etnia e lingua lao, abitano in genere lungo gli affluenti del fiume Mekong, in zone comprese tra i 200 e i 400 m. Sono popoli sedentari, dediti principalmente alla coltivazione del riso irrigando i campi. Coltivano anche cotone, gelso (per i bachi da seta), palme da cocco, frutta. Allevano polli, capre e maiali che circolano liberamente nelle case. Gli abiti occidentali stanno sostituendo quelli tradizionali, ad eccezione delle gonne, ancora confezionate con stoffe tessute in loco. I Lao non gradiscono vivere sulle montagne, preferendo abitare in pianura in villaggi nei pressi di strade per consentire il commercio con i cinesi. I villaggi variano dalle 10 a parecchie centinaia di famiglie. Le case Lao sono costruite tradizionalmente in legno e bambù, su pali per difenderle dalle inondazioni. In origine di religione animista, verso il 1.000 DC hanno scelto il buddhismo come religione principale.

Lao Thai

I Lao Thai sono popoli di etnia lao che hanno preferito però mantenere la loro cultura originale, abitano anch’essi nelle vallate ma preferiscono zone più elevate. Coltivano sia il riso che necessita di irrigazione e terrazze sia quello di montagna, praticano l’agricoltura “taglia e brucia”. Arano i campi con aratri di legno trainati da bufali, anche se l’aratura tradizionale sta per essere sostituita da quella con i “bufali cinesi”, i trattori. Molti sono fabbri. Vivono in villaggi di poche unità, di solito all’interno di una stessa valle, in cui la famiglia ha grande importanza. Uomini e donne dividono equamente il lavoro: arano i campi, cucinano, curano la casa e i bambini, pescano. Le abitazioni a palafitta pavimenti di bambù e tetti di paglia o foglie di palma intrecciate. I Lao Thai combinano religioni tradizionali con il buddismo. I Thai Dam (Thai neri) e i Thai bianchi, derivano il nome dal colore delle camicie delle donne. I Thai Daeng (Thai rossi), dal fiume lungo sui vivono.

Lao Thaung

I Lao Theung (“Lao delle terre medie”) sono popoli di etnia mon-khmer che vivono in villaggi sparsi sui pendii montani delle regioni settentrionali e meridionali tra i 400 e gli 800 msl, nei pressi di corsi d’acqua d’alta quota. Hanno in genere uno standard di vita inferiore rispetto ai Lao Thai e Lao Sung. I Khmu costituiscono il gruppo più numeroso. Coltivano riso di montagna che non necessita irrigazione, caffè, tabacco e cotone. La cura dei campi è affidata alle donne. Allevano animali da cortile e cacciano piccola selvaggina nei boschi con ingegnose trappole, archi e frecce. Commerciano con i Lao per ottenere utensili, abiti e stoviglie di terracotta. Le loro case hanno il pavimento di terra e tetti costituiti da travi incrociate, con la cucina posta all’interno. Sono per lo più animisti e un tempo poligami. I Lao Theung sono probabilmente gli abitanti originari del Laos, tanto che a Luang Prabang, durante le cerimonie del capodanno laotiano i Lao delle pianure offrono un tributo simbolico ai Khmu riconoscendoli come loro predecessori.

Lao Sung

I Lao Sung (“Lao delle alte montagne) vivono ad altezza superiori ai 1.000 m e sono arrivati dal Tibet, dalla Birmania e dalla Cina solo nel 1800. Il gruppo più numeroso è quello degli Hmong. Praticano l’agricoltura di tipo migratorio, che consiste nel disboscare porzioni di foresta, bruciarla e coltivarla finché diventa sterile. A questo punto il terreno viene abbandonato e il procedimento inizia altrove. Coltivano riso di montagna, granoturco, papaveri da oppio. Allevano polli, maiali, bufali indiani. Le case sono costruite sul terreno, con pali di bambù e tetto di erba alta, senza finestre, ma con due porte; devono essere costruite in modo che si veda una montagna lontana o dalla porta principale o da quella sul retro. Le camere da letto sono poste lungo le pareti e nel centro della stanza principale vi è una buca per il fuoco. Le donne hanno copricapi decorati da monete, uomini e donne vestono abiti neri e blu dai bordi rossi. Le comunità Lao Sung spesso sono poste accanto a villaggi lao e incoraggiate a “modernizzarsi”. Nelle scuole non viene insegnata la loro lingua bensì il lao.

Lao Thaung e Lao Sung sono coinvolti nei recenti programmi del governo che mirano ad impedire l’abbattimento di foreste e l’agricoltura “taglia e brucia”. Gli abitanti vengono incoraggiati ad abbandonare i villaggi e a trasferirsi in nuclei di case in muratura dotate di acqua corrente ed elettricità in contesti cittadini dove però è per loro difficile mantenersi con le attività tradizionali.

La popolazione laotiana si distingue per la sua gentilezza e la sua ospitalità, la vita scorre con ritmi lenti ovunque lasciando molto spazio anche nelle città moderne alle tradizionali cerimonie. La maggioranza della popolazione è di religione buddhista ed essendo la religione nel Laos un elemento fondamentale della società è molto seguita, tanto che ogni buon laotiano di sesso maschile deve dedicare un periodo della sua vita ad approfondire le proprie conoscenze religiose diventando lui stesso monaco.

Durante l'anno si susseguono diverse feste e cerimonie religiose legate talvolta al culto degli spiriti. Nei villaggi, soprattutto in quelli montani le tradizioni sono più forti e vincolate da tabù al viaggiatore spesso sconosciuti, è interessante dunque scoprire ad ogni nuova tappa qualcosa in più su questo mosaico di culture mostrando alle popolazioni locali il rispetto dovuto.

 
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