Tour Tanzania e Zanzibar: i parchi del nord della TanzanIa
Chi visita la Tanzania e Zanzibar apprezzerà i meravigliosi parchi nel nord. Andiamo alla scoperta delle zone da visitare in un tour tra Tanzania e Zanzibar, per un viaggio in Africa da non dimenticare.
Tour Tanzania e Zanzibar: i parchi da non perdere
— Ngorongoro Conservation Area
La Ngorongoro Conservation Area è una delle riserve più famose della Tanzania, caratterizzata da una vasta area, che copre una superficie di 8.300 kmq molto variegata nel suo habitat costituito da foreste pluviali, vasti altopiani con boschetti di acacie, tratti di savana, paludi e il gigantesco cratere di un antico vulcano spentosi 2,5 milioni fa e successivamente collassato, che copre una superficie di ben 265 kmq con un diametro che varia da 16 a 20 km.
Nel parco africano della Ngorongoro Conservation Area si concentra una straordinaria quantità di circa 25.000 animali tra zebre, gnu, antilopi, elefanti, leoni e pochi rinoceronti neri a rischio di estinzione.
I bordi del cratere dell’antico vulcano raggiungono una altitudine di 2.300 mt sul livello del mare e offrono un panorama meraviglioso sulla gigantesca caldera che si trova a circa 600 mt più in basso e che rappresenta un vero paradiso per gli appassionati del fotosafari considerando l’altissima concentrazione di animali che ci vivono.
Intorno al cratere si estendono altopiani e savane, mentre i Masai vivono principalmente negli altopiani della Ngorongoro Conservation Area dove si possono percorrere interessanti percorsi di trekking per esplorare questo affascinante territorio in tutta sicurezza. Il parco si raggiunge in 4 ore di auto da Arusha.
— Arusha National Park
Tra i parchi del nord della Tanzania citiamo l’Arusha National Park, il parco a circa 40 minuti di distanza dalla città di Arusha. Questo parco può essere suddiviso in tre aree distinte:
il cratere Ngurdoto
i Laghi Momela
Il Monte Meru (4.566 m)
Quest’ultimo domina l’orizzonte, offrendo al visitatore un bellissimo panorama.
Nel parco non ci sono elefanti e leoni, ma in compenso si possono avvistare con una certa facilità giraffe, bufali, zebre, antilopi d’acqua, dik dik, le belle scimmie Colobus e oltre 600 specie di uccelli, che trovano il loro habitat ideale nella foresta intorno ai laghi Momela.
Proprio su uno di questi laghi c’è la possibilità di fare una piacevole escursione in canoa.
Nel parco si trova anche una caldera di un antico vulcano spento, dal diametro di circa 3 km e profonda circa 400 m, nella quale vivono molti bufali, babbuini, facoceri e a volte qualche elefante.
Nella parte orientale del parco è possibile fare un’escursione a piedi di 3/4 ore, accompagnati da ranger, attraversando la savana e poi salendo un tratto sulle pendici del Monte Meru, per ammirare il meraviglioso paesaggio dall’alto.
— Serengeti National Park
Il Serengeti National Park deve il suo nome alla parola maasai che significa “pianura infinita” ed è infatti caratterizzato da un’ampia savana nella parte orientale. Dal 1981 il parco è patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Sicuramente è il parco più importante e interessante della Tanzania, che conta un numero impressionante di animali: sono infatti qualche milione, tra cui quasi 4.000 esemplari di leoni e leopardi.
Grazie alla sua particolare conformazione geologica del terreno, che rende difficile l’attecchire di grandi alberi, il Serengeti si presenta ai nostri occhi come una immensa savana, dove l’avvistamento di animali risulta molto facile.
Durante la stagione secca, alcune specie di erbivori, come gnu, zebre e gazzelle, sono costrette a migrare attraversando pericolosamente i fiumi per trovare pascoli più verdi. In questo periodo, milioni di animali si spostano creando uno spettacolo unico chiamato la Grande Migrazione.
— Tarangire National Park
Il Tarangine National Park è il regno degli elefanti e dei baobab e si distingue dagli altri Parchi della Tanzania per il suo habitat particolare.
Intorno al fiume Tarangire, che durante la stagione secca insieme alla palude di Silale rappresenta l’unica fonte di acqua necessaria alla vita degli animali, si concentrano grandi famiglie di elefanti che arrivano a raggruppare fino a 100 individui, antilopi, gazzelle, zebre, bufali, kudu, leoni, leopardi, iene e circa 500 specie di uccelli in parte stanziali e in parte migratori.
Dopo l’accesso al parco si attraversa un’area pianeggiante per giungere nella parte più selvaggia costituita da dolci colline che si susseguono l’una all’altra.
Nella parte centrale si trovano le paludi dove nella stagione secca si concentra la vita animale intorno a poche pozze d’acqua e diventano inaccessibili per il transito delle auto quando piove.
Al confine occidentale del parco si trova invece il lago Burunge che durante la stagione secca si prosciuga completamente lasciando al suo posto una distesa di Sali luccicanti e sullo sfondo si può ammirare la scarpata della Rift Valley.
— Lake Manyara National Park
Il parco è situato tra l’impressionante scogliera della Great Valley Rift e il Lake Manyara. Nonostante sia un parco di piccole dimensioni, grazie ai differenti habitat (foresta, lago e savana) è caratterizzato da una grande varietà di specie animali. Si possono incontrare truppe di babbuini e scimmie blu, grandi mandrie di bufali, zebre e gnu e alcune giraffe.
La parte di territorio coperta da acacie è terreno di caccia dei leoni che qui hanno imparato ad arrampicarsi sugli alberi. Tra gli uccelli potrete vedere fenicotteri, pellicani, cormorani e cicogne.
Il parco è aperto tutto l’anno, ma il periodo migliore per l’avvistamento dei mammiferi è tra giugno e ottobre e nei mesi di gennaio e febbraio.
— Il Lago Natron e il vulcano Oldoinyo Leng’Ai
Il lago Natron si trova in un’area remota a nord del Parco Nazionale di Lake Manyara all’interno di una depressione creata dalla Rift Valley ed è alimentato da sorgenti sotterranee altamente alcaline che filtrano dal vulcano Oldoinyo Leng’Ai, che con i suoi 2.962 mt sul livello del mare domina il paesaggio aspro e selvaggio di questa affascinante area.
Durante la stagione secca il lago per effetto dell’evaporazione si ritira in modo sensibile, la concentrazione di salinità dell’acqua per contro aumenta favorendo il proliferare di cianobatteri dalla caratteristica colorazione blu e talvolta rossa che colora le acque del lago con effetti cromatici molto particolari se osservati dall’alto.
Da agosto ad ottobre i fenicotteri nidificano nella parte nord orientale del lago. Quest’area, fuori dalle rotte tradizionali del turismo, rappresenta un’interessante variante da aggiungere alle irrinunciabili tappe del tour/safari e una opportunità per fare diverse escursioni di trekking nelle selvagge gole rocciose della Rift Valley dove si possono incontrare piccoli villaggi seminomadi di etnia Masai.
Un safari nel parco permette di esplorare le rive del lago per avvicinare i fenicotteri o affrontare l’impervia salita sulla cima del vulcano Oldoinyo Leng’Ai che richiede però una buona preparazione fisica.
Il vulcano Oldoinyo Leng’Ai è l’unico al mondo ad eruttare lava natro-carbonatitica, ricca di carbonato di sodio, la lava eruttata ad una temperatura di circa 500 C° crea un fiume molto fluido, di colore scuro simile al fango che a contatto con l’acqua cambia colore tendendo al bianco e facendo sì che la sommità del vulcano sembri ammantata di neve.
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